La Ferrovia marmifera privata di Carrara ha giocato un ruolo cruciale nella storia dell’estrazione e del trasporto del marmo, una delle risorse naturali più preziose della regione. Ideata per agevolare il trasporto del marmo dalle cave di Carrara, ai porti e ai punti di distribuzione, questa ferrovia rappresentava una soluzione innovativa per superare le difficoltà logistiche che caratterizzavano il trasporto di blocchi di marmo enormi e pesanti attraverso terreni montuosi e accidentati.
Prima della creazione di questa infrastruttura si impiegava il metodo della lizzatura con carri trainati da buoi, ma occorreva una soluzione “alternativa” per velocizzare il trasporto e aumentare la produttività.
L’idea venne ad un gruppo di proprietari di cave, ma ci vollero ben quarant’anni per ottenere la prima concessione, rilasciata nel 1866, e far partire il progetto.
Inizio dei lavori e collegamenti
Il primo progetto della ferrovia marmifera venne approvato nel 1869 e comprendeva la realizzazione dei primi 22 km di tratta. Fu un’impresa ingegneristica considerevole, che richiese l’impiego di tecnologie avanzate per l’epoca e la realizzazione di infrastrutture complesse, come ponti, viadotti e gallerie.
Al completamento dei primi due tronchi venne inaugurata, era il 1876, e questo evento segnò una svolta significativa per il settore marmifero.
La ferrovia marmifera privata di Carrara collegava le cave situate nelle Alpi Apuane con il porto di Carrara e altre stazioni strategiche lungo il percorso. La linea partiva da Miseglia, una delle zone di estrazione del marmo, attraversando luoghi cruciali come Ravaccione e Fantiscritti, per poi giungere al porto di Marina di Carrara.
Successivamente ci fu un secondo ampliamento tra il 1887 e il 1890.
La dismissione della ferrovia marmifera privata di Carrara
Dopo la fine della prima guerra mondiale l’attività estrattiva delle cave di marmo apuane era in forte crescita e la ferrovia marmifera non riusciva a gestire tutta la logistica, perciò la concorrenza col trasporto su gomma iniziò a farsi sentire.
La ferrovia però riusciva a mantenere il suo dominio, specialmente nella zona di Ravaccione e Fantiscritti dove non esistevano strade percorribili ed ebbe il suo anno di maggior espansione nel 1926 con ben 500.000 tonnellate di marmo trasportati.
Il secondo conflitto mondiale e tutte le attività militari danneggiarono irrimediabilmente alcune tratte della ferrovia marmifera. Nonostante i tentativi di ripristino dei ponti e l’inserimento di locomotive a vapore i costi risultavano sempre troppo alti rispetto ai trasporti su camion.
Solo 160.000 tonnellate di marmo furono trasportate nel 1961 e così tra il 1964 e il 1969 la ferrovia marmifera venne definitivamente dismessa.
Esiste ancora oggi la ferrovia marmifera di Carrara?
Nel 2024, la Ferrovia Marmifera Privata di Carrara è ormai un ricordo del passato, ma non è stata del tutto dimenticata.
Parte del tracciato è stato trasformato in percorsi pedonali e ciclabili, offrendo ai residenti e ai turisti la possibilità di esplorare queste antiche vie e di godere dei panorami mozzafiato delle Alpi Apuane. Alcuni dei ponti e dei viadotti originali sono stati restaurati e integrati in percorsi storici che raccontano l’epopea del marmo di Carrara.
Inoltre, vi sono progetti di valorizzazione turistica che mirano a preservare e promuovere la storia della ferrovia marmifera. Musei locali e centri di interpretazione offrono esposizioni e visite guidate che illustrano l’importanza di questa ferrovia nella storia dell’estrazione del marmo.
Il principale centro di musealizzazione della ferrovia marmifera privata è il Museo Civico del Marmo di Carrara, situato in località Stadio, che è stato inaugurato nel 1982. Questo museo è dedicato alla storia del marmo e della sua lavorazione, e include sezioni specifiche sulla ferrovia marmifera.
Il Museo Civico del Marmo e altre istituzioni culturali di Carrara organizzano periodicamente eventi e mostre temporanee dedicate alla ferrovia marmifera privata e alla storia del marmo e promuovono progetti educativi rivolti a scuole e università, per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del patrimonio industriale della regione.
Ferrovia marmifera privata di Carrara: un valore inestimabile
La ferrovia marmifera privata di Carrara rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’industria del marmo e dell’ingegneria ferroviaria italiana. Nonostante la sua dismissione, l’eredità di questa ferrovia continua a vivere attraverso iniziative di conservazione e valorizzazione che ne mantengono viva la memoria e ne raccontano la storia alle nuove generazioni.