Nel bacino estrattivo di Estremoz: cave e blocchi di Rosa Portogallo

Nel bacino estrattivo di Estremoz: cave e blocchi di rosa Portogallo

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Dopo quasi un anno di assenza dalle cave del bacino estrattivo di Estremoz, è tempo di andare alla ricerca di nuovi blocchi di Rosa Portogallo.

Dopo quasi un anno di assenza dalle cave del bacino estrattivo di Estremoz, oggi è tempo di andare. Nuovi ordini sono in programma ed il materiale, anche se sempre presente in pronta consegna, inizia a scarseggiare ed il segreto di future vendite è avere abbondanza di blocchi di Rosa Portogallo, pronti ad essere tagliati per ogni necessità: la velocità di esecuzione ed evasione ordini è determinante.

Dal nostro deposito verso le cave di rosa Portogallo

Il primo spostamento è in macchina direzione aeroporto di Bologna, stupisce la difficoltà di trovare parcheggio nelle zone a pagamento. Non avendo nessuna prenotazione, bisogna girare un po’, ma alla fine la macchina è in mani sicure e la navetta in 5 minuti mi dirige al terminal. Una gran quantità di persone nella zona imbarchi è sinonimo di voglia di viaggiare, per vacanza o lavoro che sia, il mezzo aereo è diventato quello più pratico ed economico, nonostante i rincari dell’ultimo anno, anche per coprire le distanze medio-brevi.

Dopo poco meno di 3 ore di volo ed un atterraggio traballante complice il forte vento, Lisbona mi accoglie, mi fiondo in zona car rent per fare il ritiro macchina, che questa volta ho prenotato in modalità elettrica, mi incuriosisce la prova, ma complice il mal funzionamento della connessione del mio smartphone (non spiegherò i dettagli), mi fa desistere e ripiegare sul classico motore a benzina, peccato.

È quasi notte, ancora due ore di macchina e sarò vicino alla zona del bacino estrattivo di Estremoz, a Vila Vicosa, un piccolo paese ben curato con una buona vocazione turistica essendo stata in passato residenza estiva reale, dove alloggerò nell’hotel Solar dos Mascarenhas, un piccolo e confortevole boutique hotel in cui dopo anni mi sento quasi a casa. Telefonata ai familiari per avvertire del mio arrivo ed è ora di dormire.

Nel bacino estrattivo di Estremoz: cave di Rosa Portogallo

Primo giorno in cava ad Estremoz

Il primo giorno, come sempre, faccio un’abbondantissima colazione per saltare il pranzo e dedicarmi al lavoro, quando si viaggia i tempi sono ristretti e in due/tre giorni bisogna fare quello che serve e rientrare alla base.

Alle 9 incontro Telmo che mi aiuta nella ricerca dei migliori blocchi di Rosa Portogallo, quelli più adatti al mio lavoro. Mi soffermo in cava So.lu.be.ma. perché è lì che trovo quello che cerco, altrove ormai c’è poco per il mio lavoro… che la ricerca abbia inizio.

Una coinvolgente foresta di blocchi di Rosa Portogallo in CP1 e CP2, i due depositi in cui vengono stoccati. Faccio una capatina anche in riserva, il luogo in cui vengono messi i più belli, ma giusto per rifarmi gli occhi: quella è zona off-limits in cui non è più possibile prendere nulla perché è materiale che la proprietà usa per soddisfare le proprie richieste nei progetti.

Prima di partire avevo poche aspettative e ho organizzato il viaggio per capire come la cava stesse continuando la coltivazione.

L’anno passato avevo collaudato materiale a fatica e comprato a prezzi proibitivi. Con mio grande stupore invece segno 25/30 blocchi che mi piacciono, ma tra me e me già tremo perché devo superare lo scoglio Joao, il contabile che nel suo computer ha inseriti tutti i blocchi presenti in magazzino con relativi prezzi. Il pensiero che siano ancora più onerosi rispetto all’anno passato è legittimo.

Ma mi soffermo un attimo su Joao e il suo archivio. È veramente impressionante il metodo e il sistema che So.lu.be.ma. ha sviluppato per il controllo del magazzino. Sto parlando di un’azienda che si estende per ettari di terreno, con al suo interno migliaia di blocchi che io definisco foresta ma che questo termine non rende onore al metodo, infatti il buon Joao dalla sua postazione ha tutti i dati di ogni singolo blocco con 6 foto che lo ritrae su ogni faccia e sa precisamente in che posizione è, di quale magazzino/fila/ecc….

Riprendendo il discorso interrotto… attendo il responso di Joao che con mia enorme e piacevole meraviglia è molto meglio di quello che mi aspettavo, tanto che dalla lista iniziale dove avrei decurtato dei blocchi ritenuti troppo onerosi, non tolgo quasi nulla e fermo il doppio dei blocchi di Rosa Portogallo che avevo intenzione di acquistare ma l’occasione non va persa, il rischio che la prossima volta l’incanto finisca è troppo.

Nel bacino estrattivo di Estremoz: foresta di blocchi di Rosa Portogallo

Dalla cava di Rosa Portogallo alla cava di Calacatta Viola

Finito in So.lu.be.ma. vado con Telmo a visitare la sua cava, un piccolo bacino estrattivo che fornisce una tipologia di materiale che viene chiamato Calacatta Viola portoghese.

Un bel materiale che purtroppo non è adatto al mio mercato, ma vedere come si evolve è sempre un piacere. Ero già stato l’anno scorso, all’inizio della coltivazione e sembrava di essere in un campo incolto, con una caratteristica terra rossa.

Oggi è cambiato tutto, il fronte cava è stato aperto e la bancata si sta allargando, a rilento perché a lavorarci sono solo 2 persone, ma i frutti della fatica, perché il lavoro in cava è faticoso, si vedono. Bei blocchi riquadrati di grandi dimensioni sono pronti alla vendita, la tentazione di provarne uno è forte, ma il rischio di non riuscire a vendere un materiale fuori dal mio mercato è alto, meglio desistere. Mi fa piacere che Telmo con fatica e impegno stia trovando spazi di vendita.

La giornata è finita ma un’ultima cosa va fatta. La regione dell’Alentejo è ricca di vini di buona qualità e venduti a prezzi che in Italia ci sogniamo. Mi dirigo a Borba in cui c’è un’azienda produttrice. Con il primo autotreno da Estremoz di blocchi di Rosa Portogallo ci sarà anche la scorta di vino per il fabbisogno della famiglia.

Secondo giorno di collaudo blocchi

Il secondo giorno che a mia insaputa è festa nazionale, quindi le aziende sono chiuse, la dedico al ricontrollo di tutti i blocchi di Rosa Portogallo acquistati, avendo avuto l’autorizzazione ad entrare in cava anche in assenza di personale, il rischio di rubare qualcosa è pari a zero naturalmente.

Il caldo è soffocante e supera i 30 gradi, l’assenza di punti di ombra e il paesaggio brullo e polveroso, rendono faticosissimo il lavoro che comunque si conclude prima di mezzogiorno. Il tempo di fare una doccia e si riparte in direzione Lisbona, dove mi attende il volo che mi riporterà a casa. Missione compiuta!

Collaudo blocchi di Rosa Portogallo nel bacino estrattivo di Estremoz

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